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mercoledì 30 marzo 2011

RECENSIONE DEL LIBRO: "LA TARA DELL'ATMAN" di Siddharta-Asia Lomartire





Contrasti luminosi,/ quando il buio aspetta la luce,/ e quando essa tarda a giungere, ignara…/ …che oltre l’attesa/ la voglia di cibarsi/ in comunione sublime l’anima e il corpo/ il freddo che ne prende atto./ E dall’atto, la conquista/ dalla conquista la certezza/ veloce, più di un istante/ più di un frangente di secondo./ ESPLODE./ Il buio mescolato alla luce,/ iniettati uno nelle brame dell’altro/ partoriscono sussurri e velocemente/ i miei occhi diventano spettatori../ .. spettatori di qualcosa ancora lontana/ agli occhi dell’uomo/ nascono infinite scie di colori/ come fulmini,/ quasi meteore/ mi fanno spettatore di una galassia, mai vista/ mai conosciuta/ ma che ho sempre cibato./ Anima.” – L’indescrivibile sensazione dell’atman -

In sanscrito, “Atman”, è una parola che indica il vero sé dell’essere umano, una sorta di spirito assoluto, non è semplice per l’individuo associarsi a questa consapevolezza e generalmente l’individuo si identifica con il proprio corpo, con la mente, con i sentimenti e le emozioni. Alla base del dolore c’è l’ignoranza di sé e quindi l’“avidya”.

La Tara dell’Atman”, edito nel 2010 presso la casa editrice Rupe Mutevole Edizioni nella collana “La Quiete e l’Inquietudine”, è un percorso attraverso il verso libero nei territori della conoscenza delle idee e della loro scomposizione. L’autrice, Siddharta-Asia Lomartire, utilizza uno pseudonimo appunto per sottolineare i due poli contrapposti della sua poesia: la luce (Siddharta) ed il buio (Asia). Il libro consta di un’introduzione a cura della Professoressa Carmen De Stasio, 49 poesie ed una post-fazione dell’autrice intitolata “È ancora possibile la poesia?”, saggio finalista del concorso “E-Book Dinamismo – La poesia come voce dell’anima”.

Il versificare di Siddharta-Asia è veloce, impulsivo, i versi sono legati insieme dalla genuinità e dall’impetuosità del pensiero, è un gioco di chiaroscuro quello offerto dalla successione delle parole, un gioco nel quale lo sguardo del lettore si perde similmente a quello dell’autrice in uno spettacolo teatrale senza attori e senza scenografia. Il vuoto e la freddezza che traspare in alcuni sintagmi di “La Tara dell’Atman” è subitaneamente annullato da un pregno sentimento di amore universale. E sono liriche come “Dal corpo in poi.. (ad Alda Merini), “Scende”, “L’ululato del vento”, “Cosa siamo…”, “Inno alla follia”, “Candida in viso”, “E tu dormi”, “Gracile silenzio” che convertono i silenzi assordanti del quotidiano in una danza atemporale di continue accezioni sensoriali ed intime.

La convinzione ci denuda,/ quale alba gelida ha attraversato/ la mia ombra?/ Seducente incatenata a se stessa,/ affamata di libertà,/ applaudiva./ Quale orrore han compiuto,/ di maledizione non si tratta./ E nel ricordo mai vissuto,/ io, mi commuovo,/ e quell’immagine,/ quei ricordi sfocati,/ che prendo da altre menti./ Dal sorriso passo al silenzio,/ la tua voce più non odo,/ che se fossi tu a recitarmi,/ scarna in viso,/ dall’emozione seccherei,/ quasi fossi una delle tante spine,/ di te rosa bianca.” - “Dal corpo in poi.. (ad Alda Merini) -

La potenza dell’immagine si rivela senza tremito, l’autrice si commuove per ricordi mai vissuti, una sorta di sinestesia, di contaminazione spazio-temporale che mostra l’origine di figurazioni irreali ma nel medesimo istante “vere” ed estremamente dolorose. I “presunti” momenti autobiografici, quindi, si mescolano con momenti di vite altre, di vite passate e di vite future, come se la consapevolezza estrema indicasse un’inscindibile unione degli esseri viventi in una sola parola: atman.

Cosa siamo se non frammenti,/ figli scritti e stropicciati,/ rami che accarezzano la luna,/ quando essa sembra essere vicina./ Cosa siamo se non crisalidi/ in attesa del grande volo./ Un predatore che attende/ il giusto momento per/ condannare la sua preda,/ cosa siamo se non anime irrequiete,/ piccoli rivoluzionari,/ cosa saremo se rivoluzionassimo/ noi stessi?” – “Cosa siamo…” -

Alessia Mocci

Responsabile Ufficio Stampa Rupe Mutevole Edizioni


Ecco il link della recensione:

http://oubliettemagazine.com/2011/03/13/la-tara-dell%E2%80%99atman-di-siddharta-asia-lomartire-rupe-mutevole-edizioni/


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