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sabato 5 luglio 2014

IL RITO DELL'ABBANDONO


Quando non mi rivolgesti più la parola non piansi mica.
Quando la tua indifferenza prosciugava ogni tenera abitudine, non piansi.
Rimasi solo immobile.
Sai, IMMOBILE, nel vero senso della parola.
Neanche un burattino di legno possedeva l'immobilità che io avevo, sembravo quasi una statua , bellissima, che era rimasta li immobile come se volesse bloccare tutto nel momento in cui ciò che c'era la rendeva cosi bella, donna, musa.
Quando hai agito crudelmente e le parole volavano come proiettili per ammazzarmi, non ho sanguinato, ne ho pianto sono rimasta semplicemente immobile in tutto il mio splendore quasi avessero con un sortilegio bloccato tutta me stessa in un manichino. Quando mi hai preso a calci con le tue parole sul palco del tuo teatro, sono rimasta immobile da spettatrice ad attendere la fine dell'atto. Quando hai avuto paura e sei fuggito a ramificarti nelle mille sconclusionate ragioni della tua esistenza mi sono voltata ed ho camminato.
Questo non significa ch'io non ti veda più, non significa che ti ripago con la tua stessa cortesia. Quando mi sono voltata e camminavo ti vedevo ancora nei meandri dei miei occhi ma altro non eri che un immagine riflessa che ero abituata a guardare. Quando mi sono voltata ed ho camminato è stato allora che sei diventato immobile. Non hai pianto ne sanguinato hai soltanto preso il mio posto.

Siddharta-Asia Lomartire

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